Odi et amo
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Spesso penso all’invadenza dei fotografi durante le cerimonie. Non dimenticherò mai quello che ha detto un noto fotografo italiano di cerimonia durante un workshop “noi siamo i protagonisti del matrimonio”… Ecco io la penso esattamente al contrario. Il fotografo deve essere al servizio della coppia. Deve documentare la giornata con la massima discrezione, senza mai…
La “passeggiata”, a mio avviso, è il retaggio di un vecchio modo di lavorare. In un servizio posato il fotografo ha la necessità di arricchire l’album con altri scatti (che poco o niente hanno a che vedere con la giornata del matrimonio e con la coppia fotografata). Dal mio punto di vista non è necessario…
Qualche tempo fa mi è capitato di confrontarmi sul tema del reportage con una wedding planner. Lei, stranamente, sosteneva la tesi che le sue coppie ottenessero la resa migliore nei servizi posati. “Se proprio le coppie me lo chiedono dico al mio fotografo di fiducia di scattare così… senza posa…” affermava.
E quindi dobbiamo tutti possedere un iPhone e un iPad o un tablet Android. Ci è richiesta l’iscrizione a Facebook, Twitter, Pinterest, Fancy, Google+, ecc, dobbiamo ricordarci di usare la chiocciole e gli hashtag, di pubblicare principalmente il venerdì, di non pubblicare la notte, di non pubblicare troppo di frequente ma neanche troppo di rado.