Il progetto fotografico
“La maggior parte dei miei lavori fotografici che hanno per oggetto le città sono realizzati secondo un percorso lineare che mi permette di esplorare il tessuto urbano, la sua natura e le sue modificazioni.”
Ho finalmente acquistato un libro di Gabriele Basilico (Leggere le fotografie in dodici lezioni) che in realtà rappresenta un po’ un excursus su diverse sue produzioni. Mi ha molto colpito il tipo di approccio che ha rispetto alla fotografia di paesaggio e di architettura. Lui realizza ogni progetto con uno stile e un linguaggio differente rispetto al resto della sua produzione. Le differenze a cui faccio riferimento possono non essere particolarmente evidenti se non ci si sofferma a guardare le immagini con la necessaria lentezza. Tuttavia Basilico esegue di volta in volta alcune scelte che mantiene in maniera coerente in tutte le fotografie che compongono ciascun progetto. Ogni volta l’approccio ad un nuovo lavoro è ragionato. Le scelte estetiche e formali sono funzionali alla narrazione, così come i punti di vista o la presenza o meno dell’uomo nel paesaggio. Non dimentichiamoci che la fotografia di paesaggio è chiaramente un metro di misura e analisi delle società. Magari alcune idee arrivano per caso ma la produzione successiva alla definizione delle finalità non è mai casuale. Torniamo sempre al nodo centrale della fotografia e cioè che non importa se scatti una bella foto, assolutamente non importa se la foto è scattata con questo o quel diaframma, quello che importa è che le scelte che si fanno siano fortemente motivate e vengano mantenute per tutto un progetto. A tal proposito mi viene in mente che anche la scelta di non essere coerenti potrebbe rappresentare una profonda scelta di coerenza…
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