Goma!
Ad un certo punto, anche se non del tutto, sono riuscito a mettere da parte i pensieri che mi tormentano da giorni e mi sono reso conto di essere arrivato in Africa, era il mio sogno da adolescente!
Purtroppo sono già in Italia e solo tre giorni fa, l’otto dicembre, ho trascorso ventiquattro ore in viaggio tra i voli, gli scali e il tragitto in auto per raggiungere Goma, nella Repubblica Democratica del Congo.
Qui ho girato delle riprese per un video commissionato da un’azienda attiva nel settore tessile, che si occupa della formazione di donne vittime della guerra, di violenze o di abusi, con l’obiettivo di offrire loro un’alternativa concreta rispetto alla loro condizione attuale.
Il rischio di risultare banale è troppo alto, qualora provassi a descrivere quali emozioni abbia suscitato in me l’ascolto delle loro testimonianze.
Allo stesso modo non mi sento di esprimere un giudizio su un’esperienza troppo breve, l’unica cosa certa è che l’idea che si ha dell’Africa prima di andarci è decisamente differente rispetto alla realtà.
Un’altra banalità che però dovrebbe offrire qualche spunto di riflessione a buona parte di noi italiani riguarda la strana sensazione di essere, per una volta, noi “bianchi” a suscitare curiosità o sospetto.
Per concludere una nota divertente in merito alla burocrazia di Ruanda e Repubblica Democratica del Congo, premesso che il dieci dicembre non sono riuscito a rientrare in quest’ultimo stato per problemi col visto, dopo un’attesa alla frontiera di oltre cinque ore. Ebbene, per un solo giorno di lavoro, sul mio passaporto oggi compaiono ben dieci timbri in più! 🙂
P.S. Grazie Stefano.