Storytelling e fotografia di matrimonio al The Wedding Event a Firenze
Aeroporto di Fiumicino. Seguo l’indicazione “transiti”. Dejá vu. Sono già stato qui stamane. Quattro voli in un giorno, mai successo. Partito il mattino alle sette da Reggio Calabria, scalo a Roma, poi Firenze, la sera il ritorno, tutto per partecipare a The Wedding Event.
L’evento dedicato alla fotografia di matrimonio e organizzato da Jumper e Labocolor, è stata fonte d’ispirazione per gli oltre centocinquanta iscritti. Il primo intervento è stato quello del vulcanico Luca Pianigiani che, tra i mille stimoli offerti, ha mostrato delle stampe di grande formato, ricavate dal frame di un video girato da un iPhone! Quasi un suggerimento per i professionisti i quali potrebbero girare un video durante un evento, ricavando poi le fotografie dal video stesso. A me per primo forse viene da storcere un po’ il naso… ma indiscutibilmente queste possibilità sono parte di una vera e propria rivoluzione in atto oggi.
Francesco Zizola ha parlato delle evoluzioni legate al mondo del fotogiornalismo, ha mostrato dei multimedia story telling – noi li abbiamo proposti ai matrimoni già qualche anno fa! – e ha fatto riferimento all’importanza del lavoro del fotografo di matrimonio anche da un punto di vista antropologico. Gli archivi dei fotografi hanno rappresentato da sempre una ricchezza incredibile: una semplice posa di famiglia può raccontare usi e costumi di un’epoca e di un contesto sociale e geografico se osservata a distanza di qualche decennio.
Agnese Morganti è una vera è propria forza delle natura. Il suo intervento è stato energia pura. Ha raccontato diverse esperienze importanti nell’ambito della narrazione fotografica – un nome su tutti è quello di Alec Soth – oltre a mostrare qualche esempio del suo lavoro.
E proprio in mezzo tra l’intervento di Zizola e quello di super Agnese, c’ero anch’io. È stata una grande emozione raccontare la mia esperienza, mostrare qualche lavoro, suggerire delle strategie, parlare di storytelling, di narrazione, di storie, di qualità e ricevere domande dai tanti colleghi presenti. Abbiamo sottolineato quanto sia importante usare diversi linguaggi e raccontare ogni storia in modo nuovo e originale in barba allo stile autoriale e al proprio narcisimo, ma ragionando piuttosto in funzione della personalità e dei gusti degli sposi… e poi tanto altro ancora negli oltre quaranta minuti del mio intervento, al termine del quale un collega mi ha chiesto <<ma tu sei il testimonial Fujifilm?>>, si sono io ehehehe.
Grazie davvero e alla prossima!
P.S. date un’occhiata al sito www.italianweddingphotography.it
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