Pillole di storia della fotografia di paesaggio in ordine cronologico inverso
L’immagine fotografica trasforma un pezzo di carta in un’illusione seducente o in un momento di verità e bellezza.
Stephen Shore
In un articolo pubblicato di recente sul Leica LAB ci siamo interrogati sul significato della parola paesaggio e sui motivi che ci spingono a rappresentare il paesaggio in cui siamo immersi. In questo articolo proveremo a citare alcuni autori significativi per la storia della fotografia di paesaggio. Abbiamo già parlato di Luigi Ghirri, Guido Guidi e Gabriele Basilico. Tutti e tre hanno partecipato al progetto Viaggio in Italia, ideato proprio da Ghirri nel 1984, che è stata una grande occasione per rivolgere uno sguardo più attento al paesaggio italiano. Uno degli intenti di Viaggio in Italia era prendere le distanze da un certo modo spettacolare di rappresentare il paesaggio, fotografando piuttosto il luogo comune, con la massima dignità possibile.
Gabriele Basilico poi ha preso parte ad un’altra campagna fotografica molto importante, quella della DATAR, in cui diversi fotografi, sempre negli anni ottanta, hanno lavorato sul paesaggio francese, ognuno in base al proprio stile. In questo progetto è possibile vedere un Robert Doisneau a colori dedito all’architettura e alle città, oltre a un Raymond Depardon che risponde alle esigenze di questa commissione, decidendo di scattare nella tenuta di campagna della propria famiglia!
Prima di Viaggio in Italia e del progetto della DATAR, nel 1975, è stata organizzata una mostra dal titolo New Topographics: Photographs of a Man-Altered Landscape, in cui hanno esposto fotografi del calibro dei coniugi Berndt e Hilla Becher, di Lewis Baltz, di Robert Adams e di Stephen Shore. Una curiosità a proposito di quest’ultimo: è stato uno dei primi autori a usare il colore nella fotografia, assieme a Joel Meyerowitz e William Eggleston. Fino a quel momento la fotografia a colori era appannaggio esclusivo degli amatori.
I fotografi del progetto “New topographics” avevano sicuramente visto il primo libro d’artista di Ed Ruscha dal titolo Twentysix Gasoline Stations. Il libro contiene un progetto fotografico sviluppato in… ventisei stazioni di servizio!
Tutti i fotografi citati, compreso Ed Ruscha, conoscevano American Photographs di Walker Evans, un lavoro svolto su commissione durante la crisi economica degli anni trenta negli Stati Uniti d’America.
Uno dei primi fotografi di paesaggio noti però è sicuramente stato Eugène Atget e una chicca su di lui e Walker Evans è che entrambi sono un riferimento sia per i fotografi di paesaggio, che per gli street photographers, quasi a dimostrazione del fatto che le categorie in fotografia lasciano spesso il tempo che trovano.
Ovviamente ci sarebbe molto altro da dire sulla fotografia di paesaggio e i suoi autori, ma con questo articolo intendo offrire solo qualche spunto a chi ha voglia di iniziare ad approfondire questa disciplina.
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