Il momento autentico, Marilyn Monroe e Richard Avedon, il ritratto secondo Todd Hido
Tutti hanno visto un servizio di moda alla TV. Trovo che quel modo di fotografare e di posare produca risultati artificiosi. Le modelle spesso hanno un’idea ben precisa su come debba svolgersi un servizio fotografico: devono mettersi in posa e tutto accade a ritmi serrati. Quando lavoriamo con delle modelle, se vogliamo scattare qualcosa di più autentico, dobbiamo essere capaci di superare questa idea. Se però il fotografo resta lì immobile, senza far niente, può diventare davvero imbarazzante, perché le modelle penseranno che stanno sbagliando qualcosa. Se non scattiamo è come se stessimo dicendo che quello che vediamo non ci piace.
In queste situazioni lascio che la modella si metta in posa e faccia quello che è abituata a fare. Quando si mette in posa, scatto. Se continuiamo a scattare si crea un flusso. Click, click, click. Alla fine, a forza di scattare, smettono di posare. A quel punto dico loro che devo cambiare il rullino o controllare l’ISO. “Aspetta un secondo”, dico. Quando vi fermate in questo modo le modelle smettono di essere “la prossima top model d’America” e per un attimo si rilassano. È allora che si ottiene l’immagine vera.
C’è una fotografia meravigliosa di Marilyn Monroe fatta da Avedon proprio in uno di questi momenti intermedi. È una delle mie foto preferite di tutti i tempi. La storia dietro quella foto è che quando la Monroe ha chiesto “Ci siamo?” Avedon ha risposto “No”. Ed è allora che ha scattato la foto. In quel momento Marilyn aveva abbassato la guardia: non ha il viso felice, non è un’attrice, è solo una persona che si è persa all’interno della propria anima.
Todd Hido
Brano tratto dal libro di Todd Hido “Paesaggi, Interni e Nudi” pubblicato in Italia da Postcart