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La leggerezza della luce

Da un’intervista a Corinto Marianelli su Jumper Magazine. Corinto si occupa di fotografia di still life e ha usato per molti anni il banco ottico. Oggi usa una reflex digitale e ha sostituito l’uso di bank da studio coi flash Nikon.

<<Uso il digitale senza rimpianti, almeno professionalmente, mentre, quando uso lo strumento fotografico per la ricerca, non disdegno di tornare, se il progetto lo richiede, alle tecnologie del passato […] Come vedi, sono un fondamentalista di niente.
La fotografia è rimasta uguale a se stessa a 150 anni e con il digitale siamo ancora all’inizio dell’era evolutiva, quindi cosa ci riserverà il futuro non saprei dire, ma il presente ci dice già molto: le innovazioni più interessanti riguardano il controllo del rumore elettronico alle alte sensibilità. […] una rincorsa tecnologica che serve a nascondere il vero problema: la cultura dell’immagine.
Il fatto è che alla diffusione delle piccole e onnipresenti fotocamere tascabili, ormai soppiantate dai cellulare (lo faccio anche io), non è corrisposta una maggiore consapevolezza sull’immagine, tutto è stato banalizzato con il numero di pixel e con quell’insopportabile espressione: “poi lo correggi con Photoshop”. Come se bastasse il noto fotoritoccatore per trasformare una brutta fotografia in una bella fotografia.
Che dire poi dell’invadenza dei nuovi “fotografi”, che non guardano in faccia nessuno, si mettono in mezzo e via…
Fortunatamente nonostante la tecnologia, la fotografia è un’altra cosa, ma sfortunatamente sembrano credere più in Photoshop che nell’investire in un bravo professionista, con la conseguenza che il mito del fotografo portato all’apoteosi dal film di Antonioni “Blow Up” è ormai in un declino irreversibile.>>

Per leggere l’intervista completa scaricate l’app JPM sul vostro iPhone o iPad.

www.jumper.it

 

 

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