Breve analisi di uno scatto di un maestro

Quest’immagine di Henri Cartier Bresson ha sempre esercitato su di me un fascino particolare. Quando cerco di raccontare il lavoro del più grande maestro del ‘900, faccio spesso riferimento alla sua capacità di mettere in relazione i soggetti all’interno dei suoi scatti. Questo ne è un chiaro esempio.
Una delle particolarità di quest’immagine è rappresentata dalla scelta di un’inquadratura non convenzionale. Quello che avrebbe fatto qualsiasi fotografo al suo posto sarebbe stato inquadrare semplicemente il volto e il mezzo busto della madre, Bresson invece ha deciso di tagliare fuori la madre dalla foto costruendo così un’immagine con una forza comunicativa ineguagliabile.
Un altro aspetto interessante riguarda la composizione: se proviamo a sintetizzare le forme in questo scatto ci renderemo conto che esso è composto da due semicerchi, uno in alto a destra e l’altro in basso a sinistra rispetto al campo. Una composizione impeccabile e anch’essa poco convenzionale.
L’ultima considerazione riguarda i “reverberi” presenti in questo scatto. Mi riferisco alla mano della madre, alle costole del bambino e ai raggi della ruota.
Credo che questi siano i motivi per cui un tema sociale abusato e una foto scattata da decine di altri fotografi diventano, in questa fotografia, unici. Naturalmente può darsi che io stia inventando argomentazioni che lo stesso Bresson non ha mai considerato… mi auguro solo di non aver sbagliato del tutto in questa mia breve analisi e ci tengo a precisare che non vuole essere esaustiva o completa ma soltanto l’espressione di un mio personale punto di vista su un’immagine che ha fatto la storia.