|  |  |  | 

Si fa presto a dire bianco e nero! Analisi di un caso esemplare di post produzione per la fotografia in bianco e nero.

© Alessandro Mallamaci
© Alessandro Mallamaci

Ed eccoci di nuovo qui dopo aver chiamato in causa il buon Marco Olivotto che, per tutta risposta ha immediatamente scritto un interessante articolo su una tecnica di post produzione sempre relativa al bianco e nero (metodo Gorman-Holbert). Lo trovate qui.

Sempre Marco ha commentato il precedente post ricordando, giustamente, che i canali di C, M, Y e K sono utilizzabili più che altro per farci delle fusioni e non come basi di partenza. La mia risposta è che preferirei vedere un progetto fotografico sviluppato tutto a partire dal K (magari usando tecniche di scatto ad hoc) piuttosto che questa passione smodata per filtri ed effetti precotti. Provocazioni a parte Marco ha ragione. I canali da cui partire sono R, G, B e L. Nella maggior parte dei casi G o L sono la base migliore. In alcuni casi su delle foto di ritratto io ho usato il rosso, magari per lavorare su una foto “hi-key” e ottenere un incarnato molto leggero. Raramente ho usato il blu ma vi consiglio di dare sempre un’occhiata a tutti i canali, almeno fino a quando non riuscirete ad avere con essi una buona familiarità (che significa conoscerne la natura senza guardarli).

L’aspetto interessante di tutta la faccenda è che io considero l’uso dei canali come qualcosa di simile alle sperimentazioni e alle tecniche che per oltre un secolo sono state eseguite in camera oscura dai fotografi!

Un altro commento al mio precedente post è arrivato da Valeria Mameli, una fotografa sarda che ringrazio, ed era relativo all’uso dei calcoli come metodo per la creazione di un’immagine in bianco e nero. Io sono piuttosto pigro, quindi continuo ad utilizzare i canali ma se vi trovate bene nessuno vi vieta di velocizzare il flusso di lavoro, o di mettere in gioco flussi più complessi, utilizzando strumenti come i calcoli, il miscelatore canale, applica immagine. In ogni caso tutti questi strumenti usano i canali.

Adesso entriamo nel vivo di questo secondo post dedicato al bianco e nero. Come promesso mostrerò un esempio di applicazione della tecnica citata nel mio post precedente. Premetto che non andrò molto per il sottile e ciò che mi importa non è che condividiate le mie scelte stilistiche ma che comprendiate il mio approccio.

Ecco la fotografia incriminata (grazie Maria Antonietta):

© Alessandro Mallamaci
© Alessandro Mallamaci

Ed ecco la struttura del quattro canali che ci interessano maggiormente in questo momento e cioè R, G, B ed L. Ovviamente vi consiglio di dare uno sguardo anche a tutti gli altri:

© Alessandro Mallamaci
© Alessandro Mallamaci

Come avrete notato il rosso ci offre un incarnato molto chiaro, quasi etereo… forse un po’ troppo in questo caso. Il verde sembra essere un’ottima base di partenza. Il blu ha un incarnato scandaloso, tuttavia è il canale col fumo migliore (forse a causa di una leggera dominante presente nell’immagine a colori… ma vi avevo avvisati che non sarei andato troppo per il sottile). L mi sembra la partenza migliore, da preferire addirittura a G. Scegliamo L!

Immagine / Metodo / Colore LAB. Andiamo nella palette dei canali, clicchiamo su Luminosità, in modo che a e b scompaiano. Selezione / Tutto (cmd+a su Mac o ctrl+a su Windows). Modifica / Copia (cmd+c su Mac o ctrl+c su Windows). Nella palette dei canali clicchiamo su Lab per visualizzare l’immagine nuovamente a colori. Immagine / Metodo / Colore RGB. Modifica / Incolla. Questo livello lo rinominiamo L.

1

A questo punto abbiamo una foto in bianco e nero. Trovo che l’incarnato sia un po’ spento. Vorrei schiarirlo un po’. Rendo invisibile il livello L, seleziono il livello a colori e ripeto tutta il procedimento di prima per avere tra i livelli una copia del canale del rosso. Quindi andiamo nella palette dei canali, clicchiamo su R, in modo che G e B scompaiano. Selezione / Tutto. Modifica / Copia. Nella palette dei canali clicchiamo su RGB per visualizzare l’immagine nuovamente a colori. Modifica / Incolla. Questo livello lo rinominiamo R. Il rosso ha uno sfondo troppo scuro e un incarnato troppo chiaro. Assegno al livello un’opacità del 50%. La situazione migliora ma la verità è che vorrei che il mio livello R lavorasse solo sull’incarnato.

2

Devo creare una maschera. Le maschere di livello sono come dei canali aggiuntivi ma assegnati esclusivamente ad un livello e definiscono quale parte del livello viene visualizzata e quale no. Nello specifico le parti nere non vengono visualizzate, quelle bianche si. E le parti grigie? Quelle avranno un valore di opacità pari all’intensità del grigio (minore opacità per grigi più scuri, maggiore opacità per grigi più chiari). Potremmo anche usare una gomma per cancellare le parti che non ci servono ma, una volta chiuso il file la modifica sarebbe irreversibile. La maschera invece rappresenta uno strumento decisamente più versatile. Per creare una maschera è sufficiente selezionare il livello incriminato e in basso sulla palette dei livelli cliccare sul terzo pulsante da sinistra (Photoshop CC) che è rappresentato da un rettangolo con dentro un cerchio e “aggiunge una maschera di livello” come vi suggerisce Photoshop se vi fermate sul pulsante per un istante. A questo punto è sufficiente prendere lo strumento pennello e, scegliendo il colore nero, dipingere all’interno della maschera tutte le parti che non vogliamo che vengano visualizzate.

In questo caso non ci serve usare i pennelli perché esiste già una maschera pronta che fa al caso nostro. Si tratta dello stesso livello R! Se ci fate caso è chiaro sull’incarnato, scuro nel resto dell’immagine. Quindi clicchiamo sul livello R (non sulla maschera), Selezione / Tutto, Modifica / copia, clicchiamo sulla nostra maschera tenendo premuto il tasto alt (per visualizzare il contenuto della maschera che al momento sarà bianco), Modifica / Incolla. A questo punto abbiamo una maschera già buona. Non ci resta che aumentare il contrasto se lo riteniamo necessario. Possiamo farlo con le curve o con i valori tonali. Il fine è quello di ottenere un’immagine che sia tutta bianca dove vogliamo che il livello sia visibile. Quando utilizziamo questa tecnica ricordiamoci sempre di sfumare un po’ la maschera (doppio clic sulla maschera per far comparire la palette proprietà). Però, sempre per rimanere fedele alle premesse relative alla mia pigrizia e al fatto che non andrò troppo per il sottile, non ho aumentato il contrasto alla mia maschera.

3

Rispetto allo step precedente adesso abbiamo il livello L con sopra R mascherato con R e al 50%. Niente male il risultato. Vorrei vedere solo un po’ di quel fumo… Vi ricordate quel era il canale con maggiori informazioni in quell’area dell’immagine? Il blu! Quindi recuperiamo il nostro canale B col solito procedimento. Ricordiamoci di rendere invisibili tutti i livelli che abbiamo creato e di selezionare il nostro livello a colori. Anche in questo caso ci serve mascherare il blu e farlo funzionare solo sul fumo. Visto che l’area che ci interessa è limitata rispetto all’immagine io creerei una maschera tutta nera e poi userei un pennello bianco. Per creare una maschera invertita, cioè tutta nera, è sufficiente tenere premuto il tasto alt mentre la si crea.

4

Il risultato è migliorato ma vorrei schiarire ulteriormente il fumo. Per farlo posso creare una curva che mi schiarisca l’immagine e poi mascherarla affinché non mi schiarisca anche il volto, lo sfondo, ecc. Tuttavia ho già creato una maschera per il canale del blu. Quindi se mi sposto col cursore del mouse tra i due livello (B e la curva) e tengo premuto il tasto alt (ancora lui) il cursore cambia aspetto. A questo punto clicco e la mia curva avrà effetto esclusivamente sul livello B.

5

Ora posso decidere se contrastare ulteriormente tutta l’immagine ma rispetto alla sola L di partenza mi sembra che abbiamo ottenuto già un buon risultato, soprattutto perché abbiamo usato tutte le informazioni che ci fornivano i canali per rispondere alle nostre esigenze, quindi avvicinarci al risultato visualizzato in fase di scatto (pelle più chiara, sfondo non completamente nero, fumo visibile).

La cosa divertente è che possiamo miscelare varie tecniche o anche usare procedimenti differenti per arrivare a risultati molto simili. Io ad esempio ho provato a creare un’immagine simile senza usare pennelli e addirittura senza usare le maschere. Il gioco, semplice, è stato quello di sfruttare i metodi di fusione. Partendo da G o da L ho creato il mio livello R con metodo di fusione schiarisci (che lascia passare solo le parti chiare del livello) e poi il livello B, sempre in schiarisci. Provateci!

Leggi anche:
Si fa presto a dire bianco e nero! Tecniche di post produzione per la fotografia in bianco e nero.

I canali, una moda che non tramonterà mai!


Commenti

Articoli simili

3 Commenti

  1. Pingback: Si fa presto a dire bianco e nero! Tecniche di post produzione per la fotografia in bianco e nero. | Riflessioni in ordine sparso sulla fotografia.Riflessioni in ordine sparso sulla fotografia.
  2. Pingback: Il ritocco della pelle | Riflessioni in ordine sparso sulla fotografia.Riflessioni in ordine sparso sulla fotografia.
  3. Pingback: Post produzione per immagini "croccanti": il contrasto nella fotografia digitale | Riflessioni in ordine sparso sulla fotografia.Riflessioni in ordine sparso sulla fotografia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *