|  |  | 

Post produzione per immagini “croccanti”: il contrasto nella fotografia digitale

©Alessandro Mallamaci
©Alessandro Mallamaci

Photoshop offre uno strumento utile ad aumentare il contrasto nelle nostre immagini. Per farlo è sufficiente andare sul menu “Immagine / Regolazioni / Luminosità – contrasto”. Semplice, vero? Già… peccato che non funzioni!

Mi spiego meglio: in realtà lo strumento funziona ma non bene come ci aspetteremmo. “Luminosità – contrasto” agisce sulle nostre fotografie in una maniera decisamente distruttiva.
Ogni volta che applichiamo contrasto ad un’immagine stiamo comprimendone la gamma dinamica, quindi stiamo perdendo delle informazioni. L’importante è farlo con attenzione e mantenendo il giusto controllo.

La foto di apertura di questo post è l’esempio usato nel precedente post, dedicato al ritocco della pelle. Questa foto mi offre l’opportunità di descrivere una tecnica di contrasto estremamente veloce. Selezioniamo il livello visibile più alto nella palette dei livelli e, tenendo premuto il tasto alt della tastiera, clicchiamo su “Livello / Unisci visibili” (oppure sfruttiamo la combinazione di tasti cmd+alt+shift+e su mac o ctrl+alt+shift+e su pc). Poi “Immagine / Regolazioni / Togli saturazione” (cmd+shift+u o ctrl+shift+u) in modo da creare una copia in scala di grigi della nostra foto. Modifichiamo il metodo di fusione in “Luce soffusa” (shift+alt+f) e il gioco è fatto! Ricapitoliamo… clicchiamo sul livello visibile più alto nella palette dei livelli, poi cmd+alt+shift+e, cmd+shift+u, shift+alt+f. Quanto tempo abbiamo impiegato? Ricordiamoci sempre che possiamo modificare l’opacità del livello se il risultato è eccessivo. Nella foto di esempio però ho utilizzato un altra versione in bianco e nero e cioè quella ricavata dal canale del rosso! Non sapete come fare? Leggete Si fa presto a dire bianco e nero! Tecniche di post produzione per la fotografia in bianco e nero e Si fa presto a dire bianco e nero! Analisi di un caso esemplare di post produzione per la fotografia in bianco e nero.

Continuiamo con tre tecniche estremamente veloci:

1) Dal pulsante circolare, per metà bianco e per metà nero, nella palette del livelli, creiamo un livello di regolazione “Valori tonali”. Spostiamo verso destra lo slider che lavora sulle basse luci (il triangolo nero più in alto tra i due) portando il valore relativo da 0 a 5 (ma anche o 10 o 20 se serve) ad esempio e verso sinistra quello che lavora sulle alte luci (il triangolo bianco più in alto tra i due) portando il valore relativo da 255 a 250 (o 245 o 240). Ovviamente dobbiamo fare attenzione a non chiudere troppo le ombre né a bruciare le luci. Ultima raccomandazione: questo livello modificherà anche la saturazione della nostra fotografia, per evitare questo inconveniente sarà sufficiente modificare il metodo di fusione in “Luminosità”!
1_valori_tonali

2) Creiamo un livello di regolazione “Curve” e dal menu a tendina “Predefinito” scegliamo “Aumenta contrasto” o “Contrasto lineare”. Ovviamente possiamo anche creare noi una curva ad hoc ma vi chiedo di usare un predefinito in modo che comprendiate immediatamente cosa sia una curva “S” e il fatto che la stessa crei contrasto sulla nostra immagine. Nessuno ci vieta di modificare la curva in funzione delle nostre esigenze e dell’immagine su cui stiamo lavorando. In particolare la curva dovrebbe essere più ripida proprio sui toni in cui vive il nostro soggetto (e lo strumento rappresentato da una manina con due frecce, ci consente di selezionare immediatamente il punto della curva che identifica l’area sulla quale stiamo muovendoci col mouse e di agire sulla curva stessa, semplicemente con un clic e un leggero spostamento della mano). Se lo desideriamo ricordiamoci di impostare il metodo di fusione del livello curve in “Luminosità” (come abbiamo fatto anche alla fine del punto 1).
2_curve

3) Creiamo un livello di regolazione “Correzione colore selettiva”. Selezioniamo i “Neutri” dal menu “Colori” e portiamo il “Nero” a -5%. A questo punto selezioniamo i “Neri” dal menu “Colori” e portiamo il “Nero” a +10 o +15%. Per altro questa tecnica dialoga benissimo con il driver delle stampanti, lavorando proprio sull’inchiostro nero!
3_correzione_colore_selettiva

Qual è la tecnica migliore tra quelle che ho descritto? Tutte e tre! Antonio Manta infatti sostiene che sia preferibile modificare di poco ciascuna regolazione al fine di evitare strappature, cioè posterizzazioni, in stampa.

Un altro consiglio invece lo prendiamo in prestito da Dan Margulis… L’ideale sarebbe registrare un’azione che crei un gruppo con dentro i tre livelli di regolazione ma con valori piuttosto alti. Il principio è che se l’effetto ottenuto fosse eccessivo potremmo ridurne l’opacità. Viceversa, qualora la nostra esigenza fosse opposta, dovremmo praticamente ricominciare da capo.

Vi lascio con un’immagine per il cui ritocco ho utilizzato tutte le tecniche sopra descritte oltre al plug-in “ALCE” usato con parsimonia. Ricordate sempre che tutte le tecniche che enfatizzano il contrasto locale vanno usate con molta attenzione per evitare di creare immagini artefatte! La parola “contrasto” racchiude in se’ tanti significati. In questo articolo non ho fatto riferimento ad altre tecniche che riguardano ad esempio la nitidezza dell’immagine (maschera di contrasto) né all’HiRaLoaM che si usa per aumentare la tridimensionalità di un’immagine (a parte il veloce riferimento ad ALCE). Per approfondire queste tecniche vi consiglio di seguire un corso con Antonio Manta e un Color Correction Campus completo con Marco Olivotto.

© Alessandro Mallamaci
© Alessandro Mallamaci

Ultime precisazioni… Nel primo esempio abbiamo tolto saturazione al livello duplicato, prima di modificare il metodo di fusione in “Luce soffusa”. Questa scelta è dettata dall’esigenza di non enfatizzare anche la saturazione, oltre al contrasto. Chiaramente se la nostra esigenza fosse differente potremmo lasciare l’immagine a colori o non desaturarla del tutto.
Sempre rispetto al primo esempio, spesso il livello in luce soffusa si utilizza in accoppiata con un’altro livello in bianco e nero con metodo di fusione “Scolora” e un’opacità molto bassa. Questo livello è utile se vogliamo togliere saturazione ed evitare che il livello in luce soffusa chiuda troppo le ombre, ad esempio, oltre a creare uno stile decisamente interessante e utile in certi contesti!


Commenti

Articoli simili

Un commento

  1. Pingback: Il ritocco della pelle | Riflessioni in ordine sparso sulla fotografia.Riflessioni in ordine sparso sulla fotografia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *